Innovazione e Marketing: come usare i canali del digital marketing

Quando si parla di marketing si fa riferimento alla capacità di chi offre sul mercato prodotti o servizi di raggiungere gli utenti potenzialmente interessati. Dunque alla capacità di raggiungere i propri obiettivi, promuovendo una determinata offerta.

L’avvento di internet ha ampliato le armi a disposizione per raggiungere i propri obiettivi di marketing. Il vantaggio più grosso del web è che questo è in parte più “democratico”, consentendo anche a chi non dispone di grossi budget, se lavora in modo sapiente, di raggiungere i propri utenti in target.

Se da un lato gli strumenti del digital marketing hanno sicuramente ampliato lo spettro delle possibilità, dall’altro quelle che sono le leggi fondamentali del marketing non sono cambiate. Dunque è sempre da lì che bisogna partire, adattando poi la comunicazione al mezzo/strumento prescelto.

Gli strumenti del digital marketing hanno poi una debolezza intrinseca. Alcuni di questi (specialmente i social) appaiono sulla carta facili da utilizzare, quindi in molti ci si buttano commettendo una serie di errori e dilapidando budget e tempo prezioso. Serve invece professionalità ed esperienza nella gestione di qualsiasi canale di marketing, anche quelli all’apparenza alla portata di tutti.

Diamo uno sguardo ai principali canali attraverso i quali promuovere i propri prodotti/servizi sul web e al modo in cui si sono evoluti. Ci soffermeremo in particolare sulla SEO, l’advertising su Google e sui social network.

I canali del digital marketing: la SEO

Partiamo proprio dalla SEO. Si tratta di un’industria nata negli anni 90, inizialmente un tipo di attività appannaggio di tecnici informatici. Nel corso degli anni, l’ottimizzazione per i motori di ricerca è cambiata in molte cose, di pari passo con gli aggiornamenti degli algoritmi. Quando si parla di SEO il riferimento principale (in alcuni paese come l’Italia l’unico) è Google, visto lo strapotere del search engine di Mountain View.

La SEO ha punti di forza e di debolezza:

  • Riguardo i primi: è ancora abbastanza democratica. Puoi competere con brand più grossi (fino ad un certo punti, con i colossi il budget si fa sentire). Inoltre, una volta raggiunto il posizionamento, scontati update e altro, si può beneficiare dei vantaggi di ciò senza ulteriori investimenti.
  • Riguardo i secondi: i tempi per raggiungere risultati sono in genere abbastanza lunghi e incerti. Inoltre puntare tutto sulla SEO ha grossi rischi. Si gioca infatti su un terreno dove un unico player stabilisce e cambia le regole a proprio piacimento. Dunque ci si può svegliare una mattina e scoprire che il proprio sito web è sparito dalle serp di Google (è successo tante volte).

I canali del digital marketing: l’advertising su Google

Rispetto alla SEO, l’advertising su Google (la piattaforma è stata di recente ribattezzata Google ADS dal vecchio Adwords) ha il vantaggio di poter portare risultati in tempi più rapidi. Per contro lo svantaggio riguarda i costi. Su alcuni mercati sono diventati davvero proibitivi.

Un altro dei problemi è che spesso molti vi si avventurano in modo amatoriale, pensando di poter gestire tutti gli aspetti collegati. Il risultato è di frequenti la dilapidazione di budget anche cospicui. Prima di scrivere anche un singolo annuncio infatti vi sono aspetti da curare in modo attento. Primo fra tutti, una landing page ben strutturata e studiata.

I canali del digital marketing: i social

Veniamo ai social che rappresentano uno strumento di marketing eccezionale per varietà e potenzialità. Anche qui i cambiamenti sono rapidissimi, ultimamente in particolare sembrerebbe sia in corso un travaso di utenti da Facebook verso altre piattaforme. Lo scandalo di Cambridge Analitica ha infatti avuto conseguenze importanti su Facebook, anche se in realtà “l’abbandono” del social di Zuckerberg sembra un fenomeno già in corso da alcuni anni.

I cambiamenti in realtà raggiungono un paese come l’Italia molto in ritardo rispetto alla patria del marketing per eccellenza (gli Stati Uniti). Occorre però tenere gli occhi aperti, perché chi prima arriva si porta avanti in termini di vantaggi rispetto alla concorrenza.

Rispetto ai social, uno degli errori più grossi che commette chi se ne serve a fini di marketing, è quello di usare il canale per tentare di vendere direttamente un prodotto o servizio. Lo scopo dei social network invece dovrebbe essere quello di fidelizzare il cliente, di creare brand awareness, dunque di sfruttarli in modo indiretto. No che non si possa vendere direttamente, però ciò va inserito in una strategia più ampia, dove prioritari rimangono gli aspetti legati ad avvicinare l’utente e far conoscere il proprio brand.