Packaging nel ciclo produttivo: risorsa o costo?

Da dove nasce il successo di un’azienda, di un brand? Probabilmente le due cose più importanti che sempre vengono evidenziate sono la qualità di un prodotto o servizio e la capacità di comunicare al consumatore finale l’essenzialità di tale prodotto o servizio. È certamente vero, ma a noi risulta una ricetta un po’ limitata e probabilmente semplicistica. In realtà i fattori esterni che interferiscono e le capacità e le competenze di un’azienda utili a sviluppare un progetto di successo sono molte e inserite in un sistema di cose anche abbastanza complesso.

Tra tutti questi fattori e risorse, ce n’è uno molto importate al quale poi si legano molti altri aspetti della produttività: stiamo parlano dell’indipendenza dell’azienda dal punto di vista del ciclo produttivo, dallo sviluppo dell’idea al confezionamento del proprio prodotto. È proprio di questo che vogliamo parlare: il packaging è spesso il punto debole di una piccola azienda che nella maggior parte dei casi terziarizza questa importante fase conclusiva del ciclo produttivo con un grande dispendio di risorse economiche, di tempo e di qualità e quindi d’immagine. In che modo dunque è possibile risolvere questo problema puntando ad un’indipendenza logistica da questo punto di vista? Nei paragrafi a seguire vediamo di analizzare le problematiche che lo impedisco e di individuare le soluzioni che possono renderlo possibile.

Il packaging tra tecnologia e agevolazioni statali

Il problema di fondo per una piccola azienda la cui distribuzione del proprio prodotto prescinde da una meccanizzazione del confezionamento, per esempio, un laboratorio che produce pasta fresca o integratori alimentari o prodotti simili, è quello di poter attingere a dei finanziamenti per potersi dotare di macchinari come una termoformatrice o una blisteratrice, e quindi raggiungere in questo senso l’indipendenza logistica con tutti i vantaggi che ne deriverebbero. Questo tipo di macchinari sono certamente costosi, anche perché vendono realizzati su commissione e su misura, quindi la dotazione per delle piccole realtà imprenditoriali è molto difficile. L’informazione da questo punto di vista è fondamentale: infatti sono previste delle agevolazioni statali in questo senso e in generale per tutte quelle aziende che puntano al rinnovo delle macchine, delle tecnologie e dei sistemi che costituiscono nel loro insieme il ciclo produttivo. Sicuramente un bel vantaggio.

Macchine per il packaging: il punto di vista di chi le costruisce

Abbiamo ragionato in questo senso con l’ufficio tecnico e commerciale di Alma Packaging
una delle imprese italiane leader nella progettazione e realizzazione di termoformatrici automatiche per uso alimentare e blisteratrici automatiche semplici o in linea per uso farmaceutico e industriale che, grazie alla grande esperienza in questo settore, ci ha aiutato a completare il quadro d’insieme delle problematiche da una parte e dei vantaggi dall’altra sul tema del packaging.

Le riflessioni che ne sono scaturite sono molto interessanti: in primo luogo si avverte una certa disinformazione per quanto riguarda la possibilità di attingere ad aiuti statali, quindi il costo di una macchina per il packaging viene percepito come un costo vivo, non ammortizzabile e non sostenibile per piccole realtà aziendali. È certamente un limite di mentalità più che di risorse; basterebbe però confrontare il costo reale di terziarizzare una fase così delicata del ciclo produttivo per capire che è poi realmente questa la scelta poco sostenibile, certamente limitante, che crea una discontinuità qualitativa della produzione che poi viene percepita dal consumatore finale.

Una soluzione? Una buona amministrazione dovrebbe sempre prendere atto dei propri limiti operativi e ricercare collaborazioni esterne che possano, attraverso un diverso punto di vista, indicare soluzioni che non erano state prese in considerazione; le aziende che producono macchine per il packaging, non si limitano alla sola e cieca produzione, ma al contrario offrono un servizio di consulenza che aiuta le aziende ad individuare i problemi che impediscono uno sviluppo in questo senso, per trovare le soluzioni più adatte a risolverli e guidare l’azienda, secondo le proprie esigenze produttive, nella realizzazione di un settore dedicato al packaging attraverso il quale chiedere il ciclo produttivo in sede. In vantaggi sono evidenti: si eliminano i costi della terziarizzazione e di tutta la logistica che vi ruota attorno, si risparmia tempo e quindi ci si mette in condizioni di aumentare la produzione, si migliora la qualità del prodotto finito e si può proporlo ad un prezzo più competitivo: insomma, l’azienda si sviluppa e cresce.